ChoosEat e Simone Polastri: soluzioni innovative per la ristorazione

Mihaela Cojocaru • 27 settembre 2025

Cosa succede quando un giovane con il vino nel sangue, una famiglia di ristoratori alle spalle e una valigia piena di esperienze internazionali si scontra con le difficoltà reali della gestione economica di un ristorante? Nasce un’idea. Anzi, una soluzione concreta: ChoosEat.

Simone Polastri, classe 1997, è il fondatore di ChoosEat, realtà nata nel 2023 per rivoluzionare il controllo di gestione nella ristorazione.


Tra studi, certificazioni e fallimenti trasformati in lezioni, la sua visione dimostra che spesso le idee più innovative nascono dalle difficoltà. Scopriamo com’è nata la sua visione, dove vuole arrivare e come ChoosEat sta aiutando i ristoratori a trasformare i numeri in strumenti di crescita.



Simone, partiamo da te: come ha influito il tuo background familiare nella ristorazione e le esperienze all'estero sulla tua visione imprenditoriale e sul progetto ChoosEat?


Il background familiare nella ristorazione è sicuramente ciò che mi ha permesso di sentirmi a mio agio in questo settore. Ci sono foto di mia mamma incinta di me dentro il bar di mio papà e di me, appena nato, sul bancone degli aperitivi dello stesso bar. 


Anche se poi il percorso di studi mi ha portato lontano da questo mondo, le prime esperienze lavorative nel settore del vino e presso Compass Group, società leader nei servizi ristorativi a livello globale, mi hanno riportato involontariamente alle radici. Inoltre, le esperienze di studio all’estero mi hanno aiutato a sviluppare soft skills come la capacità di adattamento e problem solving, fondamentali per la mia crescita personale e professionale.



ChoosEat è nata nel febbraio 2023 da un problema reale: la gestione economica del Ristorante Sebastiano. Qual è stato il momento esatto in cui hai capito che quella difficoltà poteva trasformarsi in un'opportunità imprenditoriale concreta?


Fin da adolescente ho sempre sognato di creare un prodotto o servizio che mi permettesse di fondare un’azienda. Durante gli anni dell’università e quelli successivi, spinto anche da amici e conoscenti che stavano dando vita alle loro realtà, ho vissuto questa ricerca quasi come un’ossessione. 


Quando ho smesso di inseguirla e ho capito che ognuno ha il suo tempo e il suo percorso, l’ossessione si è trasformata in pazienza. E così ho atteso che arrivasse il mio momento. Momento che, il destino ha voluto, è arrivato pochi mesi dopo.


Dal 2021 segno tutte le mie entrate e uscite personali su un file Excel e, negli ultimi mesi del 2022, avevo deciso di provare a sviluppare un software per la gestione delle finanze personali. L’idea mi piaceva, ma il mercato era saturo. Esistevano già svariati software identici con nomi diversi.


Proprio in quel periodo, mio papà, titolare del Ristorante Sebastiano, mi chiese se potevo realizzare un budget simile a quello delle mie finanze, ma adattato alla gestione del locale. Quando ho visto che le mie competenze in ambito economico e organizzativo funzionavano davvero per il ristorante, ho capito che potevano essere utili anche ad altre realtà.


Pochi giorni dopo aver creato il piano di affiancamento per il Ristorante Sebastiano, ho iniziato a studiare il settore della ristorazione intervistando diverse realtà in giro per l’Italia. Ed è stato lì che ho capito che questo servizio, ancora embrionale, aveva un mercato enorme. A quel punto ho avuto l’intuizione, e da lì tutto è stato più semplice e chiaro: avevo finalmente trovato qualcosa che mi appassionava, in cui ero competente, e con cui avrei realizzato l’idea imprenditoriale che cercavo da tempo.



All'inizio c'era l'idea di creare un gestionale: come si è evoluto oggi ChoosEat rispetto a quell’idea iniziale?


L’idea iniziale di creare un software gestionale nasceva dal fatto che gli imprenditori nel settore della ristorazione, spesso cuochi o personale di sala, hanno pochissimo tempo e faticano a tenere sotto controllo costi e ricavi in modo manuale. Pensavo che un prodotto automatico fosse meglio di un servizio manuale.


Studiando poi le abitudini dei ristoratori, ho capito che, per quanto un gestionale automatico sia preciso e funzionale, spesso non si adatta alle necessità del singolo e quindi non viene sfruttato appieno. Esistono gestionali che costano migliaia di euro e vengono utilizzati al minimo perché l’imprenditore non ha tempo o perché l’assistenza clienti, più che un supporto, sembra un altro ostacolo da superare.


Il risultato? Molti continuano con carta e penna, senza un metodo, per gestire costi e ricavi. Con ChoosEat, l’interazione umana è stata la chiave. Affianchiamo l’imprenditore adattandoci al 100% alle sue esigenze, grazie a servizi totalmente personalizzabili. Questo ci consente di offrire soluzioni immediate, pratiche e di valore, utilizzando file Excel su misura che si adattano perfettamente ai clienti.


Per aumentare ulteriormente il valore dei nostri servizi, stiamo comunque sviluppando un software ad uso interno, in collaborazione con Eye Studios. Sarà pronto nel 2026 e utilizzato esclusivamente dai consulenti ChoosEat per affiancare i clienti con uno strumento proprietario che unisce le funzionalità dei file attuali con un'interfaccia tutta a marchio ChoosEat.



In un settore tradizionalmente poco digitalizzato come quello della ristorazione, quali sono le principali resistenze che incontrate e come le affrontate?


La resistenza maggiore che incontriamo è quella dell’imprenditore che ancora non riconosce l’importanza della gestione economica. Molti pensano ancora che bastino competenze di cucina e servizio per far funzionare un locale. Può andare bene per qualche mese, ma quando arrivano i problemi e mancano le competenze per affrontarli, è lì che arriva il vero pericolo.


Ci sono capitati clienti con cui abbiamo iniziato percorsi di affiancamento durati meno di due mesi: quando ci accorgevamo che mancavano serietà e precisione, eravamo noi i primi a proporre di interrompere la collaborazione. Non ci sorprendiamo poi quando ogni anno esce il rapporto FIPE e si scopre che le chiusure dei pubblici esercizi superano le aperture, con saldi negativi di circa -10.000 locali l’anno, ormai da dieci anni.



Spesso si tende a parlare solo dei successi, ma tu menzioni con leggerezza anche i fallimenti. Qual è stato uno dei tuoi più grandi errori e cosa ti ha insegnato?


Lavorativamente parlando, l’errore più grande che ho commesso è stato pensare di “essere già arrivato” durante una delle mie prime esperienze lavorative. Quando ti rilassi sul lavoro e, inconsciamente, smetti di apportare valore all’azienda perché pensi che, essendoci arrivato, il merito sia eterno, è lì che stai fallendo. Quell’esperienza mi ha insegnato l’importanza dell’umiltà e la necessità di mettersi in discussione continuamente.



Come immagini il futuro di ChoosEat nei prossimi 3 anni e quale impatto vorresti che avesse sul mondo della ristorazione italiana?


Le previsioni per ChoosEat da qui al 2028-2030 sono quelle di creare un team di consulenti esperti che offrano supporto diretto ai ristoratori, sia in Italia che all’estero, mantenendo uno stile comunicativo fresco e pop, in linea con le nuove generazioni di imprenditori. L’espansione internazionale era prevista per il 2025, ma già a fine 2024 abbiamo aperto in Albania e Germania. Nel 2025 siamo arrivati anche in Spagna, Croazia e Svizzera.


Nel 2028 saremo presenti in altri continenti?  L’obiettivo è continuare a formarci e restare curiosi, così da creare un team capace di anticipare e comprendere le tendenze del mercato della ristorazione. Mi auguro che cresca la concorrenza e nascano realtà simili a ChoosEat, così da aumentare il valore percepito dei servizi e far capire sempre di più che un ristorante, prima di tutto, è un’azienda. E che il controllo di gestione non è un’opzione, ma una necessità.


Il lavoro umano e i nostri servizi 100% personalizzati sono ciò che oggi ci rende diversi nel mercato del controllo di gestione. Questo è, e continuerà a essere, il nostro punto di forza su cui costruire e crescere.



Photo credit: Simone Polastri



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Salute e alla prossima!
E non scordarti: Sii curioso e assaggia sempre qualcosa di nuovo 🍷


👋🏻 Ciao, sono Mihaela Cojocaru DipWSET | Autrice del libro "Metodo WINExcel"   Export Coach   WSET Educator | Docente export & digital marketing c/o Italian Food Academy & Methodus Srl (Edotto)  | Event Planner


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